Loreggia, 23 Febbraio 1936


Caro figlio e Nora. Con molto ritardo rispondo alla tua lettera ricevuta con allegrezza perchè abbiamo inteso che godete tutti ottima salute e così ti posso dire che è anche di tutti noi parenti e amici. Ti dirò che ho tardato a scriverti per causa che non avevo i soldi per il bollo. Poi ti dirò che per conto della guerra finora, grasia Iddio non si ha sentito dire nessuna disgrazia nei nostri paesi vicini; solo si sente nei giornali che per lo più è morto ufficiali che comandava le truppe in Eritrea delle nostre colonie. Anzi ti dico che per molti è stata quasi fortuna perchè molti mandavano a casa soldi. Luigi B. ha mandato a suo padre in un anno 2 mille franchi e così anche Arturo B. Anche Emilio M. manda a casa qualche 100 franchi e le sue famiglie tira il sussidio, dunque se la va così la va bene perchè i primi ad andare avanti sono i volontari e i fasisti delle camice nere. Finora sono sotto le armi le classi 11=13=14=15 e anche non tutti e se non succede niente di peggio non chiamano più nessuno perchè ci sono molti volontari e operai in causa della grande povertà italiana.


Sai ti dirò che si abbiamo comperato 10 quintali di fieno per non vendere una vacca a 96 franchi al quintale. Polenta neanche due o tre quintali. Tuo fratello Don Emilio è cappellano a St. Stefano dentro la città di Treviso si spera che non starà tanto tempo che poi lo cambi e che in qualche modo ci possa aiutare anche noi come ha anche incominciato che prende solo che 10 franchi al giorno.

Poi ti dirò che tuo fratello Angelo fa fatica ad abituarsi perchè si vede che l'uscita è maggiore dell'entrata, la Virginia si è abituata e gli piace più l'Italia che l'America. Tuoi fratelli in Francia scrive che sta bene e che i suoi affari vanno regolari.

Il frumento vale 116 franchi a quintale la polenta a 85. Quando sarà in luglio o agosto che tirerò metà soldi d'affitto te li metterò al banco.


Ti raccomando di educare bene i tuoi figli e di non lasciarli liberi, che certo sarà la eredità più grande che un padre possa lasciare ai suoifigli, e digli che quelli che son capici che mi scriva qualche riga. Per ora altro non ci resta da dirti. Solo che noi tutti uniti padre madre fratelli sorelle cugnate e cugnati vi salutiamo tutti due noi con un bacio per ciascuno ai nostri cari figli e siamo per sempre la vostra famiglia di L. Zacchia.


Tua madre sta bene in quanto alla operazione che ha passato. Tua sorella Elisa è ancora sotto i b... come il passato. Suo marito gli vuole bene ma è come un bambino; si spera che di anno in anno cresca grandi anche i suoi figli e che possa andare un po' meglio.

Sappiami dire qualche cosa della malattia di tua sorella .... che mi sta tanto a cuore.


Di nuovo baci da tutti e per tutti. 

L. Zacchia


Di tuoi fratelli in Francia non si è sposati nessuno e neanche non si sposa per adesso.